Giuseppe Scienza nasce il 14 ottobre sotto il segno della Bilancia. Cinquant’uno anni quasi tutti dedicati alla grande passione per il calcio. Una sorta di missione cominciata a rincorrere e calciare il cuoio nelle formazioni giovanili, proseguita nelle vesti di allenatore, quando, alle soglie dei 36 anni nella Pro Sesto, decide di appendere le scarpette al chiodo ed intraprendere una nuova carriera. Inizia ad allenare nelle giovanili della stessa società di Busto Arsizio, per poi arrivare a quelle del Torino. Poi il grande salto con diverse esperienze nella Cremonese, Brescia, Alessandria e Chiasso, solo per citare alcune tappe. Nella Challenge League Elvetica – la serie B svizzera – firma un biennale con il FC Chiasso, dove viene però sollevato dall’incarico dopo quasi un intero campionato, concluso con la decima ed ultima posizione. Il club ticinese lo sostituì con Baldo Raineri, che non poté compiere miracoli dopo una stagione già di per se sfortunata. Il più grande mistero – se così si può dire – rimane la stagione in cui ha guidato l’ambiziosa Alessandria: nelle sue 7 gare tra campionato e Coppa Italia ottenne una media di quasi 2 punti a partita (1,86). Dal suo addio, il successore Gregucci condusse i grigi ai playoff, rimandando a tempi migliori la definitiva consacrazione di mister Scienza (nella foto +CH-ALCIO). Il neo tecnico biancoverde, nell’esperienza alessandrina è quasi sempre partito schierando un 3-5-2, modulo non sempre adottato in altri ambiti. Il sistema di gioco potrebbe essere congeniale per l’economia del gabbiano nel pur travagliato momento avendolo praticamente sempre adottato da inizio stagione. Per fare semplici ipotesi, nel caso in cui Mavretic potesse garantire la propria tenuta fisica, non è detto che non si possa provare anche un inedito 3-4-1-2, o perché no, un 3-5-1-1. Ma i nostri vogliono essere soltanto primi approcci a quella che vorrebbe (e potrebbe) assumere connotati di una vera svolta tecnica. Ragno, De Luca, Cocco, Passiatore, Tangorra, D’Adderio, Zanin, Bucaro, sono i nomi dei mister che hanno già caratterizzato le ultime 8 stagioni biancoverdi. Al nono della serie l’augurio particolare è quello di munirsi di una speciale bacchetta magica. Ad maiora?
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